LA CHIESA E IL MONASTERO DI S. ANNA
L’origine del monastero, collegato a questa chiesa, è alle porte di Padova e precisamente nella zona di Terranegra in contrada “Fossa di Lino” detta poi S. Anna Vecchia sotto la giurisdizione del vescovo di Padova fin dall’anno 1281. Il monastero era di suore domenicane. Distrutto questo primo monastero le monache si spostarono nel 1302 in contrada S. Croce erigendo chiesa e monastero con lo stesso nome di S. Anna. Nel 1320 durante le guerre con Cangrande della Scala per la sicurezza della città fu nuovamente abbattuto il tutto e trasferito all’interno delle mura cittadine.
Acquistato per pubblico provvedimento un palazzo con case e orti dai Carraresi (Marsilio da Carrara) in contrada S. Giovanni delle Navi nel borgo di Brondolo dove nel 1321 dove c’era già una antica chiesa dedicata a S. Anna. Lì costruirono il nostro monastero, quello che vediamo oggi ancorché stravolto in via Sperone Speroni.
La chiesa, rifondata per lascito di Compagnino del fu Pietro, nel 1303 fu restaurata nel Cinquecento e nel Seicento, soprattutto per opera del famoso letterato Orsato degli Orsati, venne consacrata, con rito solenne del Vescovo di Argo Giacomo Rota, suffraganeo del Vescovo padovano, il 16 giugno 1540.
Nel 1459 le monache, a seguito di scandali, dismesso l’abito domenicano prendevano quello benedettino e il monastero divenne una clausura.
Nel XV secolo, sotto la badessa Elsabetta, venne realizzato il chiostro su quello che era il luogo del cimitero a fronte strada. Su una colonna angolare del chiostro compare la scritta “Abbatissa tunc venerabili domina Elixabeta Veneta MCCCCLXXIX” che ci riporta al nome di Elisabetta Dandolo ricordata in una visita pastorale del 1481.
L’interno della chiesa di 15 metri di lunghezza e 9 di larghezza. Aveva pregevoli affreschi come quello sull’altar maggiore di Domenico Campagnola (Vergine con Bambino, S.Pietro, S. G. Battista. S. Bartolomeo e S. Marco) quattro altari di cui uno dedicato a S. Gioacchino.
Nel 1783 dopo un periodo di decadenza abitavano il monastero 23 persone di cui solo 12 suore .
Il 9 dicembre 1797 "il Governo Centrale di Padova e Polesine e Rovigo e Adria" decretava la soppressione del Monastero di Sant'Anna. Il 28 luglio 1806 viene demanializzato. Nel 1821 Giuseppe Jappelli chiede e ottiene la struttura per collocarvi il “Pio Ricovero” La chiesa comunque rimaneva officiata dai Padri Camilliani.
La chiesa di S. Anna fu definitivamente chiusa nel 1882 e i locali del monastero – pio ricovero furo adattati con grandi mutamenti a e suddivisi in aule per accogliere l'istituto tecnico "Belzoni-Boaga" che ancora oggi vi insiste (ospitando anche, dal 1946 al 1955, l’I.T.I G. Marconi),
mentre il pio ricovero, sempre con il nome di Sant’Anna si trasferiva in via Beato Pellegrino che i vecchi padovani ricordano con il nome di “Santana” .
Negli anni ’80 del 1900 finisce il nome glorioso di Sant’Anna e le strutture trasferite in altro luogo diventano I.R.A (Istituto di riposo per Anziani).
Guido Caburlotto
Foto e notizie dal Web, in particolare da un art. di “Padova e il suo Territorio” N° 112 dic. 2004 |